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Comunicato Stampa n°2/2022

26-02-2022 19:15 - Ufficio Stampa
UCRAINA: TORNA LA GUERRA RUSSIA-NATO, PRIMA VITTIMA E’ L’EUROPA

Per oltre trent’anni l’occidente ha vissuto nell’ingenua illusione che il libero mercato, selvaggio e globale, fosse una garanzia di pace per il mondo.

Oggi, a pochi giorni dall’attacco russo in Ucraina, abbiamo sotto i nostri occhi l’ennesima, più vicina e scottante dimostrazione che non solo la guerra è ancora oggi possibile, ma anche che i mercati e l’appropriazione delle risorse in nome di un rinnovato imperialismo hanno l’uso delle forze militari come naturale prosieguo della politica economica, con mezzi di morte.

La stessa guerra di aggressione che gli USA hanno portato lontano da noi in Afghanistan, Iraq e Libia, oggi è Putin a farla in Ucraina (o meglio a rifarla dopo averla già fatta in Crimea), per gli stessi motivi relativi alle risorse della zona. Una zona ricca che lo stesso occidente voleva inglobare, in barba all’annunciato accordo stilato da Gorbaciov agli inizi degli anni ‘90, per cui nessun paese dell’Ex patto di Varsavia sarebbe entrato nella Nato.

Quindi non possiamo che condannare l’aggressione russa da una parte e la tracotanza irresponsabile della Nato dall’altra. E lo facciamo solidarizzando con il popolo ucraino e con tutti quegli uomini e donne che, in nome di un fallace ed annebbiante indottrinamento imperialista, oggi spendono o peggio rendono la propria vita in quella che è il vero fallimento dell’umanità: la guerra.

Ma se di fallimenti concreti vogliamo parlare, non possiamo che denunciare non solo l’inadeguatezza, ma la completa inutilità della politica dell’Unione Europea. E lo faremo tralasciando la facile polemica interna su Di Maio, l’uomo sbagliato al momento sbagliato.

L’UE avrebbe potuto essere il nuovo presente e futuro dell’Europa tutta. Ago della bilancia e mediatore reale nelle dispute imperialistiche del mondo. Ricettacolo di popoli in cerca di diritti e riconoscimento d’identità. E invece l’UE si è dimostrata ancora una volta ciò che denunciamo da anni: una congrega di lobby finanziarie senza rappresentanza politica. Ma ancor più, si è dimostrata più debole di ciò che volevasi dimostrare nella sua inutilità politica nella prima vera necessità che ha dovuto affrontare negli ultimi 20 anni.

La guerra Ucraina, insomma, ha riproposto l’antico scontro di Occidente contro Oriente, quello che vede contrapposti Nato contro Russia e per cui gli stati europei sono chiamati a schierarsi dall’una o dall’altra parte. E sta avvenendo con un inconveniente ulteriore rispetto al secolo scorso. La Russia ha adesso un partner economico, la Cina, che potrebbe rendere i paesi della Nato auto-esclusi ed isolati dai grandi processi economici del globo. Non parliamo più infatti di un Patto di Varsavia forte solo militarmente, ma parliamo di un asse Russia-Cina detentore di risorse e know-how superiori al vanaglorioso occidente. L’UE in questo scenario economico-politico è fuori da qualsiasi rilevanza, se non come sottoposto e avamposto della Nato, ovvero degli interessi degli USA. E agli USA la perdita delle risorse dei suoi avamposti può interessare fino ad un certo punto. Importante per il Patto è mantenere le proprie basi militari operative, e quelle (ad esempio le 128 in Italia), sono funzionanti, operative e ahinoi pronte. Russia e USA non potranno che rinvigorirsi politicamente di fronte a questa destabilizzazione europea.

In questo quadro odierno non vediamo una prospettiva di benessere reale (non economico) per i popoli europei. Dobbiamo lottare, sì, ma partendo da un’Europa di politica e di diritti, in cui la pace sia una concretizzazione di un lavoro per una costante crescita armonica interna, grazie a politiche sociali ed egualitarie forti, ed esterna, grazie all’incentivo alla crescita dei paesi vicini per primi, e non alla loro depredazione.

NO AGLI IMPERIALISMI DELLA RUSSIA E DELLA NATO
NO A FALLACI PROGETTI PER UN’EUROPA IMPERIALISTA

LAVORIAMO PER UN FUTURO EUROPEO DI PACE,
LOTTIAMO PER UNA NUOVA EUROPA DI DIRITTI.


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