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La realtà

13-11-2019 20:40 - Redazione DA
Garibaldi trattò con la mafia da subito.
Con i mafiosi di Marsala e i camorristi di Napoli, intavolò trattative determinanti per la riuscita della sua impresa.
Mussolini ritenne che la mafia fosse un semplice fenomeno criminale e trascurò che fosse anche culturale, sicché con la repressione spinse i mafiosi a nascondersi per un po', giusto il tempo necessario a far credere che la mafia era stata debellata.
Non c’è voluto molto tempo prima di prendere atto che era una panzana propagandistica come tutte le altre e che la mafia l’aveva semplicemente confinata in “pausa di riflessione”.
Gli alleati, prima di sbarcare in Sicilia, presero contatti con i mafiosi e dopo aver ricevuto appoggi e preziose informazioni, ricompensarono i mafiosi assegnando loro cariche politiche e amministrative.
In tempi più recenti la connivenza tra potere politico e potere mafioso è diventata sodalizio vincente.
Da Salvo Lima a Totò Cuffaro la storia si è dipanata senza soluzione di continuità, e tutti ne erano consapevoli.
Ha un anno la sentenza del processo sulla trattativa, nella quale si condannarono, tra gli altri, tre vertici dell’Arma dei Carabinieri e un ex senatore della Repubblica italiana, nonché fondatore di uno dei partiti presenti in Parlamento.
Si lesse, da più parti, che la sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Palermo era una sentenza storica.
Verrebbe da chiedersi perché fu considerata tale.
Non era la prima volta che una sentenza “certifica” che il potere italiano ha collusioni estese con le organizzazioni criminali.
Né è la prima volta che vengono condannati uomini politici e uomini dello Stato.
Andreotti forse è stato il primo Presidente del Consiglio “amico” della mafia ma Berlusconi non sarà l’ultimo, altri saranno espressi con lo stesso criterio.
La sentenza non garantisce (né potrebbe) che altre trattative non ci saranno.
La funzione repressiva, di per sé, non eradica il fenomeno.
L’aggettivo “storico” indica un evento eccezionale volto a modificare il corso degli accadimenti futuri.
Quella condanna, invece, non modificherà nulla.
Come spesso accade in questo paese tutti scesero dal pero, fingendo di essere vissuti in un mondo illusorio e di essere entrati all’improvviso a contatto con la realtà.
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