SANREMO È SANREMO
03-12-2025 11:41 - Carla Corsetti
Le recenti dichiarazioni dell’ammiraglio della NATO, che durante i negoziati di pace ha evocato la possibilità di “colpire per primi”, hanno avuto un tempismo impeccabile: parlare di attacchi preventivi proprio mentre si tenta di fermare una guerra è quasi un nuovo genere di strategia, a metà tra la commedia e la farsa, ma non certo geopolitica.
Vladimir Putin non si è fatto attendere e prontamente ha risposto che, se l’Europa vuole davvero la guerra, la Russia è “pronta anche adesso”. Una replica che, pur nella sua prevedibilità, riesce a far sembrare l’intero scambio più un botta-e-risposta da talk show che un confronto tra potenze nucleari.
Nel frattempo, il governo italiano si dice “imbarazzato”, non tanto per le parole dell’ammiraglio, quanto per il fatto che molto probabilmente ha svelato delle vere inclinazioni dei governi occidentali, sempre più affezionati alla retorica muscolare e sempre meno alla diplomazia.
In definitiva, l’Europa parla di pace, minaccia ritorsioni, e si indigna a giorni alterni.
Sarebbe interessante sapere esattamente, a questo punto, chi stia guidando in questo frangente la strategia, o forse sarebbe meglio chiedersi se in questa complicata crisi internazionale qualcuno ha elaborato una strategia.
E’ piuttosto verosimile che tutti stiano navigando a vista e ogni minuto inventano una nuova narrazione che nei sondaggi sembra più conveniente.
Gli italiani, comunque, hanno una certezza: sanno che non accadrà nulla prima di Sanremo.
Vladimir Putin non si è fatto attendere e prontamente ha risposto che, se l’Europa vuole davvero la guerra, la Russia è “pronta anche adesso”. Una replica che, pur nella sua prevedibilità, riesce a far sembrare l’intero scambio più un botta-e-risposta da talk show che un confronto tra potenze nucleari.
Nel frattempo, il governo italiano si dice “imbarazzato”, non tanto per le parole dell’ammiraglio, quanto per il fatto che molto probabilmente ha svelato delle vere inclinazioni dei governi occidentali, sempre più affezionati alla retorica muscolare e sempre meno alla diplomazia.
In definitiva, l’Europa parla di pace, minaccia ritorsioni, e si indigna a giorni alterni.
Sarebbe interessante sapere esattamente, a questo punto, chi stia guidando in questo frangente la strategia, o forse sarebbe meglio chiedersi se in questa complicata crisi internazionale qualcuno ha elaborato una strategia.
E’ piuttosto verosimile che tutti stiano navigando a vista e ogni minuto inventano una nuova narrazione che nei sondaggi sembra più conveniente.
Gli italiani, comunque, hanno una certezza: sanno che non accadrà nulla prima di Sanremo.






Come sbattezzarsi
























