20 Aprile 2024
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obiettivo 56

Potenziamento delle Procure a rischio e indizione di concorsi. Abrogazione della norma che neutralizza il segreto delle indagini.
Sono oltre cento le procure italiane a rischio chiusura per mancanza di magistrati e per assenza di finanziamenti in grado di renderle operative.
La strategia della impunità si è risolta in un progressivo depotenziamento e svilimento della funzione inquirente, proprio nelle regioni dove la criminalità organizzata è più radicata, come la Sicilia e la Calabria.
È necessario ristabilire la funzionalità delle Procure italiane attraverso l’indizione di concorsi e l’abrogazione della norma, voluta dal governo berlusconiano, che impedisce ai magistrati a inizio carriera di ricoprire le funzioni di pubblico ministero e che ha portato le procure al collasso operativo, con carichi di lavoro insostenibili.
Ma anche il governo renziano ha contribuito a depotenziare le procure.
Con il decreto che ha imposto l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato si è inserita una norma, contenuta nel quinto comma dell’art.18 del decreto legislativo n.177 del 19 agosto 2016, falsamente giustificata da un criterio di inesistente “coordinamento informativo”, attraverso la quale il presidio di polizia che collabora con il magistrato nelle indagini, avrà l’obbligo di trasmettere al proprio superiore gerarchico le notizie relative all’inoltro delle informative di reato dell’autorità giudiziaria, vanificando il criterio della segretezza delle indagini.
Non è difficile supporre che una “fuga di notizie autorizzata” si verificherà ogni qualvolta l’indagato sia un esponente della criminalità organizzata, o un noto esponente politico ovvero un noto esponente del mondo economico e finanziario.
Sarà possibile sapere in anticipo delle indagini in corso e si potranno assumere quelle “precauzioni” necessarie ad eliminare le prove del crimine sul quale si sta indagando (ad esempio bonificare dalle microspie i propri uffici, ovvero evitare di scambiare informazioni attraverso i telefoni intercettati).
L’eliminazione della predetta norma costituirà elemento sufficiente per non neutralizzare fin dall’inizio le indagini delle procure.

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