obiettivo 43
I sacerdoti nelle strutture carcerarie, le suorine o i preti nelle corsie d’ospedale, i cappellani militari nelle caserme dell’esercito, una valanga ingiustificata di denaro pubblico viene spesa ogni anno per pagare una casta parassitaria di soggetti, peraltro già ingiustificatamente mantenuti con i soldi derivati dalle tasse e sottratti a servizi pubblici.
Lo Stato non può pagare un servizio privato, atteso che non v’è alcuna legittima qualificazione giuridica che consenta di annoverare, ad esempio, la confessione o la recita del rosario tra i servizi pubblici.
Chi desidera un servizio spirituale dovrà pagarselo ovvero, a rigor di logica, attendere che gli sia reso gratuitamente da chi lo fa per “vocazione”.
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