obiettivo 38
Nel 2011 il fabbisogno nazionale lordo di energia elettrica in Italia è stato coperto per il 65,6% dall’utilizzo di combustibili fossili, per il 21,3% da fonti rinnovabili e il rimanente 13,1% é stato importato dall’estero.
La maggior parte delle centrali termoelettriche italiane sono alimentate a gas naturale, di cui l’Italia è il terzo importatore mondiale.
L’Italia nel 2007 era classificato come il paese europeo maggiormente dipendente dal petrolio; è il settimo importatore mondiale di petrolio e il nono importatore mondiale di carbone.
Questi dati non sono sostenibili non solo dal punto di vista ambientale ma soprattutto dal punto di vista economico.
Le soluzioni da prendere ad esempio ci sono e non sono lontane da noi.
La Germania ha promulgato una legislazione sulle energie alternative, ed in particolare sul fotovoltaico, che è all’avanguardia e dimostra modernità e lungimiranza.
La legge, il cui testo integrale in inglese è disponibile su http://www.erneuerbare-energien.de/fileadmin/Daten_EE/Dokumente__PDFs_/eeg_2013_bf.pdf,
si prefigge l’obiettivo di raggiungere nel 2050 una percentuale dell’80% di energia prodotta con le rinnovabili, a cui sono collegati degli incentivi, per chi installa il fotovoltaico, che si ridurranno progressivamente man mano che la quota prefissata si avvicina.
L’Italia è già al secondo posto come produttore di energia dal fotovoltaico in Europa, ma il nostro potenziale deve essere grandemente espresso.
Tantissimo si può fare per incentivare il fotovoltaico, soprattutto nelle ristrutturazione e negli edifici di nuova costruzione.
Questa scelta ridurrebbe considerevolmente la spesa oggi sostenuta per l’acquisto del petrolio, e nello stesso tempo contribuirebbe ad una consistente riduzione delle emissioni di CO2.
Sarebbe auspicabile che anche in Italia si realizzassero realtà come quella di Feldheim, un piccolo paese indipendente dal punto di vista energetico, che si è distaccato dalla rete elettrica nazionale nel 2013; o come Wildpoldsried, che produce il 321% di energia in più rispetto a quella usata e la maggior parte di essa è prodotta attraverso risorse naturali e rinnovabili.
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