obiettivo 33
Sovente si è sentito dire che i dipendenti pubblici hanno uno stipendio tre volte più alto della media Europea.
Questo è vero ma solo in parte.
Analizzando questa informazione in modo più approfondito si scopre che la realtà è un po’ diversa: sono solo i dirigenti pubblici ad avere stipendi spropositati e soprattutto sproporzionati; altre classi di dipendenti pubblici sono bistrattate e mal pagate.
L’Italia è l’unico Paese dell’area dell’OCSE che dal 1995 non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria.
Lo stipendio degli insegnanti è al 17° posto dei 23 paesi OCSE, e gli insegnanti del nostro Paese raggiungono il massimo salariale solo dopo 35 anni di servizio, gli scozzesi per esempio lo raggiungono dopo soli sei anni.
Inoltre il massimo salariale non è molto diverso dallo stipendio di inizio carriera, e non aumenta con l’aumentare del grado di istruzione nel quale si lavora.
Questa situazione è parallela ad un continuo finanziamento, peraltro contro il dettato costituzionale, verso le scuole private cattoliche.
Poliziotti, carabinieri, finanzieri, forestali, in sostanza tutti quegli uomini in divisa chiamati a garantire sicurezza agli italiani, sono dallo Stato ignorati se non addirittura osteggiati.
Oltre ad uno stipendio basso devono fronteggiare blocchi degli straordinari, dei rimborsi delle missioni e carenze di mezzi e personale.
L’ultimo concorso indetto per entrare nel corpo dei vigili del fuoco risale al 2008 e l’età media dell’organico è di 47 anni.
L’insegnamento e la sicurezza non possono essere trascurate così, ai loro lavoratori deve essere data dignità e rispetto, con un trattamento economico adeguato e trovando risorse dove sarebbe davvero necessario effettuare tagli.
Il loro lavoro è un argine contro il declino culturale e morale del Paese, che evidentemente è in atto da anni nella rassegnazione e nell’indifferenza.
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