Obiettivo 3
Tra gli obiettivi fondamentali del programma di DA abbiamo inserito l’adozione di una legge sul conflitto di interessi per coloro che devono ricoprire cariche pubbliche.
La nostra Costituzione non si è occupata del conflitto di interessi in modo specifico e diretto e manca, nel nostro sistema legislativo, una legge organica che disciplini le incompatibilità che sorgono quando si agisce per gli interessi pubblici e nel contempo si è titolari di interessi privati.
Né può essere presa in seria considerazione la legge varata nel 2004 dal Ministro Frattini che non definisce i parametri di intervento né indica le condizioni di incandidabilità di chi ricopre ruoli incompatibili con l’esercizio delle cariche pubbliche.
In Italia il conflitto di interessi è percepito dalla popolazione come estraneo al funzionamento democratico.
La destabilizzazione democratica ha trovato nella mancata attuazione di una legislazione organica ed evoluta sul conflitto di interessi, una forte spinta.
La Germania, la Francia, la Spagna, hanno tutte una legge che regola il conflitto di interessi mentre la Gran Bretagna si autoregolamenta richiamando un codice deontologico.
La legislazione statunitense appare essere la più completa perché non si limita a regolamentare e a prevenire i conflitti connessi alle alte cariche governative, ma riguarda anche i membri del Congresso e tutti i funzionari pubblici.
La presenza di una legislazione che tuteli l’interesse pubblico dalle commistioni con gli interessi privati, ha creato in quei Paesi anche una mentalità più evoluta e una consapevolezza più matura.
L’Italia resta un fanalino di coda e spesso coloro che ricoprono cariche pubbliche sanno che la funzione pubblica è il miglior canale per consolidare il proprio interesse privato, come accade nei Paesi del quarto mondo.
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