Passo indietro

23-02-2020 16:28 -

C'è una oggettiva difficoltà a mettere in relazione la Costituzione e la sua demolizione con il coronavirus.
Eppure un legame c'è.
Quando fu modificato il Titolo V della Costituzione, il Presidente del Consiglio era Giuliano Amato del PD.
Cercarono di giocare d'anticipo sul secessionismo minacciato dalla Lega e trasferirono alle regioni maggiori competenze, soprattutto sulla sanità.
Le politiche sanitarie diventarono il nuovo business, e alle regioni è bastato un attimo per affidarle al clero cattolico e privatizzarle.
La privatizzazione è stato il faro guida di tutte le regioni, con capofila la Lombardia, da sempre in mano alla Lega.
Ora che il coronavirus ha iniziato la sua fase espansiva in Italia, la regione maggiormente interessata è proprio la Lombardia e poiché da quelle parti, oltre agli affari sulla spalle di chi ha bisogno di cure, nella sanità non sanno fare altro, non sono stati minimamente capaci di politiche sanitarie.
Ora il Ministro Speranza, incapace anch'egli di prevenire, preso atto delle incompetenze, ha nominato un Commissario per chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi.
Di fatto la Regione Lombardia è commissariata per l'incapacità di gestire una emergenza sanitaria.
La riforma del Titolo V della Costituzione fu solo l'anticipo della disgregazione, e rispetto al progetto di autonomia differenziata, in combinato disposto con la riduzione dei parlamentari, non avremo più nessuna sanità.
E' la prima seria epidemia da decenni e con la sanità affidata alle regioni è di tutta evidenza che è sfuggita di mano.
Se nemmeno il coronavirus sarà in grado di indurre questi cialtroni a fare un passo indietro sulla autonomia differenziata, e se al referendum per fermare lo scempio non si voterà NO, sarà legittimo desiderare di prendere la residenza a Wuhan, almeno avremo la soddisfazione di vedere come si costruisce un ospedale in sei giorni.