Otto Marzo significa riappropriarsi di questa data dandole un significato che possa essere un momento di riflessione ed allo stesso tempo di lotta. Per questo motivo i sindacati di base, oltre a manifestare contro le discriminazioni di genere, lo sfruttamento femminile, l'emancipazione negata ed i ricatti attuati nei luoghi di lavoro, hanno proclamato uno sciopero generale per il 9 marzo. Supportare e rilevare una condizione femminile ancora in grave difficoltà dovrebbe costituire per qualsiasi sindacato un punto su cui non transigere. Invece accade che nella Cgil l'assolutismo, condito con una buona dose di maschilismo, prevalga su una sorta di democrazia apparente. Nessuna discussione, come viene evidenziato da più parti, ma solo un freddo ed autoritario comunicato da cui si evince il costante divisionismo attuato verso sindacati che ancora lottano. Non una parola sulle questioni di genere, solo la scelta del NON ADERIRE ad uno sciopero, vocabolo ormai ben lontano dal linguaggio di una confederazione che ha dismesso da tempo il principio di solidarietà.
