La lettera di scrocco

09-08-2019 23:03 -

Alla fine dell'ottocento i mafiosi che volevano estorcere denaro o altre utilità ai ricchi possidenti palermitani, gli facevano pervenire un biglietto, noto come lettera di scrocco, nel quale le richieste erano accompagnate dalla minaccia di eventi futuri pregiudizievoli.
Le lettere ovviamente erano anonime e senza alcun riferimento diretto, né su chi fosse ovviamente il mittente, ma nemmeno con indicazione diretta di chi fosse il destinatario.
Mittente e destinatario tuttavia si riconoscevano immediatamente tra di loro.
In queste ore si sta consumando una crisi di governo che pare non abbia motivazioni apparenti.
La Lega ha ottenuto dal M5S tutto quello che ha chiesto, li ha sottomessi fino all'inverosimile, li ha politicamente neutralizzati e probabilmente ha avviato il conto alla rovescia per la loro estinzione, ad onta di sacche di resistenza nell'elettorato di stampo scientology.
Il Presidente Conte ha mediato tra i due partiti al Governo come mediano gli avvocati nei contenziosi permanenti e ogni volta ha spuntato accordicchi a favore della Lega.
Il Presidente Mattarella gli ha firmato il decreto insicurezza bis limitandosi a rilievi di incostituzionalità senza rinviare il testo alle Camere.
Per la TAV ha piegato ai suoi desiderata persino la destra d'opposizione, ovvero il PD.
La Lega pare stia vivendo la sua stagione nel Paese di Bengodi.
La aberrante riduzione dei parlamentari della riforma grillina, per un verso costituirebbe un vantaggio elettorale per i legaioli, per altro verso si rischia di non poter andare al voto fino al 2022 per l'impossibilità di sciogliere le Camere dopo la sua approvazione, e questa prospettiva per la Lega è preoccupante.
Dunque resta il dubbio che le motivazioni della Lega non siano interne all'Italia.
Il 16 luglio la Lega, che inizialmente aveva dichiarato che avrebbe votato Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione, improvvisamente le ha fatto mancare i voti.
Questa crisi sembra una lettera di scrocco e sembra che la destinataria sia la Presidente della Commissione Europea.
Ergo, non si vogliono le elezioni ma maggiori poteri a chi in questo momento è sotto attacco dall'esterno.

La Segreteria nazionale di Democrazia Atea