Rivedremo Salvini ministro se non addirittura presidente del consiglio (minuscole volute, come per i componenti dei comitati per la sagra delle zampogne). L'Italia è un paese che non tocca mai il fondo, c'è sempre uno strato da scavare. Queste elezioni di fine estate, chiunque vinca, ci consegneranno al peggio. Crocifissi, rosari e madonne saranno la cifra della barbarie politica. La vera difficoltà starà nel trovare le differenze tra destra radicale e destra dei salotti e dei circoli piddini. E poi vuoi mettere la volgarità della destra radicale nella adozione di provvedimenti disumani, a confronto con la raffinatezza della destra piddina che quegli stessi diritti li ha negati privatizzandoli e subordinandoli agli interessi delle lobby, comprese quelle religiose. Assisteremo allo scontro tra due destre, una volgare e violenta, una subdola e perniciosa. Occorre ricostruire una società socialista fuori dalle urne. E le destre in competizione tra di loro saranno una occasione storica unica per capire che tra i contendenti c'è solo una differenza di metodi, ma non di obiettivi. Entrambe le destre hanno demolito le istituzioni democratiche e queste elezioni stanno certificando la fine della Repubblica parlamentare. Ora è il momento della barbarie. Lasceranno macerie e la ricostruzione potrà essere solo il Socialismo.