Scuola

21-03-2019 21:18 -

L’inserimento nella scuola di quasi 17.000 insegnanti di religione scelti dalle curie vescovili, pagati però con soldi pubblici, in sfregio ad ogni criterio di laicità , con incrementi stipendiali non giustificabili, con una ricostruzione della carriera differente e più favorevole ai fini pensionistici, e in definitiva con stipendi superiori ad insegnanti di matematica o di lettere, è uno scenario che ha avuto il suo inizio con la cattolicissima Moratti e che si è perpetuato con i ministri successivi.
L’ora alternativa è diventata impraticabile perché le scuole non hanno fondi e la discriminazione dei bambini che non vogliono frequentare l’ora di religione cattolica è resa ancora più grave in relazione al fatto che per l’ora di religione si hanno crediti e punteggi superiori rispetto alle ore alternative.
Si aggiunga che se l’idoneità all’insegnamento viene revocata dal vescovo, l’insegnante di religione dovrà essere mantenuto in ruolo passando ad altra materia.
Accade che i vescovi ogni due anni circa revocano l’idoneità e l’insegnante di religione occupa altra materia.
Ogni anno i vescovi infiltrano la scuola pubblica con insegnanti di loro gradimento.
Non ci vorrà molto e il tentativo già accennato a suo tempo dalla Moratti di eliminare Darwin dall’insegnamento, magari per sostituirlo con la favola del creazionismo, sarà una sordida realtà.
Il capitolo del finanziamento alle scuole cattoliche si fa forte di una mistificazione imprudente suggerita dalla CEI secondo la quale le scuole cattoliche sopperiscono ad una carenza dello Stato.
Ebbene la nostra Costituzione dice altro ma il sistema per aggirarla fu introdotto da D’Alema e con Renzi ha avuto una regolamentazione definitiva.

La riforma cosiddetta della buona scuola, è senza ombra di dubbio la peggiore riforma scolastica che sia mai stata approvata dal dopoguerra.
Persino due ore di religione nella scuola primaria, a scapito di altre materie formative.
E’ pienamente condivisibile la lettura che dà Marina Boscaino sulle finalità sottese alla riforma della scuola del governo Renzi: occorreva consentire una ingerenza pesante anche nella formazione scolastica per attuare un complessivo impianto neoliberista anche sul fronte della istruzione.
La soluzione c’è: adottare la Legge di Iniziativa Popolare per la scuola della Costituzione, comunemente definita LIP scuola, è la migliore risposta possibile per tornare ad avere una istruzione pubblica che sta usando il confessionalismo per attuare il neoliberismo: “La scuola pubblica è stata trasformata in un immenso bacino di manovalanza acritica; studenti addestrati alle competenze e dal teaching for testing, avviati ad uno strano tipo di lavoro che chiamano alternanza (non remunerato, non regolato dalla consapevolezza dei diritti e della dignità che il lavoro costruisce), allontanati da studio, riflessione, sapere critico-analitico dalla miriade di eventi che gravitano intorno a questo supermercato della cultura semplificata e banalizzata.” Questa la lucida riflessione della Boscaino che Democrazia Atea condivide pienamente.

Carla Corsetti
Segretario nazionale di Democrazia Atea
Componente del coordinamento nazionale di Potere al Popolo