Bellissimi i volti delle donne afghane che ci propinano i media, alcuni tristi, alcuni invisibili dietro gli ingombranti burqa, come se il "vietato esistere" fosse una costante. Eppure nonostante le difficoltà e l'arretratezza prende forma una sorta di Resistenza femminile quasi sconosciuta. Ancora pochi o pochissimi coloro che citano e sanno cosa sia il Rawa, l'Associazione Rivoluzionaria delle donne dell 'Afghanistan, organizzazione femminile nata nel 1977 e fondata da Meena Keshwar Kamal con lo scopo principale di avviare un percorso di emancipazione e diritti civili che divenne resistenza in seguito all' occupazione sovietica del 1978.
La struttura del Rawa era costituita da piccoli gruppi clandestini che pur non conoscendosi lottavano non solo per l'uguaglianza ma anche per diritti come l'istruzione e le cure mediche. Nel 1981 Meena su invito del governo francese rappresenta il Rawa al congresso del Partito Socialista francese dove denuncia le violenze inflitte dai sovietici alla popolazione afghana.
Costretta a stabilirsi in Pakistan nel 1982 per le costanti pressioni subite sia Meena che la direzione del Rawa, continuerà a creare laboratori di cucito a supporto delle donne nel campo profughi assieme ad una raccolta fondi per la costruzione di un ospedale che sarà costruito solo dopo la sua morte che avverrà per mano del braccio afghano del Kgb. La capacità delle donne afghane di combattere ed organizzarsi in situazioni di perenne clandestinità andrebbe sottolineata, poiché ci viene propinata sempre la stessa realtà di donne succubi, ricoperte dai burqa senza mai approfondire la conoscenza di una realtà femminile che esiste da tempo.
Ancora una volta la Resistenza è femmina, nonostante il buio e l'ignoranza del fondamentalismo religioso vi è sempre il fermento di qualcosa che nasce e prosegue per un cambiamento verso la libertà ed i diritti femminili. "le donne Afghane sono leoni addormentati, quando si svegliano possono giocare un ruolo meraviglioso in qualsiasi rivoluzione sociale" Meena Keshwar Kamal
