IL SERPENTE CONFEDERALE

04-05-2021 15:55 -

Primo Maggio, giornata della demagogia sindacale.
I leader delle più grosse organizzazioni sindacali si fanno belli davanti ai lavoratori fingendo di combattere le innumerevoli violazioni dei diritti dei lavoratori, e per far ciò scelgono luoghi suggestivi, sedi di aziende da ritenersi veri focolai di ingiustizie sociali e di diritti negati.
Peccato che da decenni viaggino a braccetto con i governi che si sono succeduti, che siano stati di centro destra o di centro sinistra (nella sostanza la stessa cosa), come dimostrato anche dall’ultimo accordo, il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale.
Peccato che appoggino l’assistenza sanitaria integrativa e la previdenza complementare a scapito della sanità pubblica e del diritto ad una pensione dignitosa.
Peccato che siano rimasti indifferenti e abbiano subito passivamente leggi devastanti sotto l’aspetto dei diritti del lavoratore, come il Jobs Act, la Legge Fornero e l’abolizione dell’art. 18.
Peccato che non scendano in piazza per un lavoro con meno ore a parità di salario, per una pensione dignitosa e per il diritto alla pensione a 60 anni o dopo 35 anni di contributi versati.
Il sindacato confederale, un grosso serpente, dove la coda (sui territori)può anche lottare per i diritti dei lavoratori ma se la testa (a livello centrale) subisce passivamente ogni e qualsiasi azione politica lesiva della dignità del lavoratore, non si va da nessuna parte.
Non è più tollerabile che “certuni” sindacati diano priorità ai loro bilanci consolidati, sempre più floridi grazie ai proventi derivanti da Caf e patronati vari, a scapito di ciò che dovrebbe essere il vero fulcro della loro azione istituzionale, la tutela del lavoratore.