2021

01-01-2021 09:14 -

Forse la vita è davvero un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per un intervallo illusorio di piacere e di gioia, ma la storia di questo 2020 è andata oltre le riflessioni di Schopenauer.
Il pendolo è impazzito e ha oscillato tra dolore e irrazionalità.
La paura del contagio e il pericolo della morte, per sé o vicino a sé, non ha modificato comportamenti radicati, interessi consolidati, prassi diffuse, protese alla sfruttamento o alla prevaricazione.
I comportamenti predatori si sono affinati.
Chi poteva ha tratto vantaggio, in modo miserabile, partendo dalle mascherine della Pivetti, fino alle ambulanze abusive, passando per le tangenti sugli adeguamenti anticovid nelle scuole.
Lo spettacolo impietoso offerto attraverso i canali televisivi nostrani, ha reso insopportabile la narrazione della tragedia del secolo, nel protagonismo di conduttrici che hanno fatto dello sciacallaggio mediatico la cifra della loro avvilente popolarità.
Ad onta di queste figure inceppate nel patriarcato, ovunque la speranza è affidata alla lotta femminista.
In Arabia Saudita la lotta per i diritti umani ha il volto di Loujain Al-Hathloul, condannata dopo aver subito sevizie e torture, mentre in Iran ha il volto di Nasrin Sotoudeh, temporaneamente liberata dopo una detenzione al limite della sopravvivenza.
In Italia ha il volto di Nicoletta Dosio, arrestata per aver difeso la Val Susa dalla devastazione di una speculazione inusitata, ma anche di Eddie Marcucci per aver combattuto con le donne del Rojava.
In Polonia la lotta delle donne per la difesa della propria autodeterminazione e contro il regime oppressivo di stampo cattolico, ha il volto delle migliaia di donne che hanno sfidato la violenza della polizia per le strade di Varsavia.
Per arrivare alle donne in Argentina che hanno ottenuto la legalizzazione dell’aborto in questo difficile 2020.
Non ci sarà cambiamento dello stato attuale senza stravolgimenti epocali, e la rivoluzione sarà socialista e femminista, o non sarà.
C’è ancora margine per sperare, c’è ancora molto da fare, il 2021 non basterà.
Avanti!