Lo studio e la memoria

25-04-2020 16:08 -

Un pensiero di Piero Calamandrei:
I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi.
Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse.
Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi».
L'unica differenza con oggi è che ai ragazzi non solo non si insegna nulla della storia più recente, ma neanche sanno più chi erano Muzio Scevola e Orazio Coclite. Misteri della didattica moderna. Quella che ha permesso che venissero al mondo i grillini, che imparano da facebook invece che dai libri, per intenderci.
E allora che questa ricorrenza del 25 aprile sia stimolo a coltivare lo studio e la memoria, perchè certi orrori, che nascono sempre dall'ignoranza, non abbiano a ripetersi.