Vorrei due sanità

03-04-2020 22:34 -

Ad esempio, vorrei poter scegliere tra:
TIPO A)
Una sanità in cui le brave persone vanno nelle strutture private/religiose, quelle dove vendono di tutto, dove non devi nemmeno chiedere, dove non hai nemmeno l’imbarazzo della scelta perché pensano a tutto loro. Appropriato o no non è importante.. “perché prevenire è meglio che curare”.
Quei posti in cui la signora che esce dice: “quanto sono bravi qui, m’hanno fatto de’ tutto, m’hanno rigirata come un calzino.. avevo mal di schiena e mi hanno fatto una risonanza, la TAC e una lastra, poi mi hanno detto che avevo il mal di schiena.. sono proprio bravi!”.
Ma si, quella bella sanità che se vuoi la contraccezione te la paghi, perché è giusto! Quella sanità dove le farmacie non sono obbligate a conservare la pillola del giorno dopo.. “perché le ragazzine devono imparare a stare al mondo!”.
Una sanità che non faccia solo scienza, ma anche proselitismo religioso.. “perché il corpo è sano solo se lo è anche lo spirito”.
Una bella sanità che non rispetti i diritti di scelta delle donne “perché c’è sempre una morale e non tutto è possibile!”,
Quella sanità che.. “si c’è la legge, ma io obietto e la mia fede viene prima dello Stato.. che non ti metto la spirale perché Dio non vuole.. che se rompi il sacco amniotico è c’è ancora il battito puoi morire di setticemia perché non ti faccio l’aborto in nessun caso”.
Ma si.. quella bella sanità che anche se tu hai scritto che in caso di grave incidente non vuoi essere rianimato, loro, da eroi, vanno contro la legge e ti rianimano lo stesso.. “perché solo Dio decide quando è ora di morire!”
Una bella sanità in cui le posizioni apicali vengano decise in relazione all’appartenenza politica e non in base alla competenza.. “il riferimento ai gruppi di potere economici è fondamentale, perché senza economia non c’è mercato e senza mercato non c’è sanità.. perché quest’ultima è e deve essere un volano economico… cazzo!”.
Insomma.. quella bella sanità in cui “privato è meglio.. perché chi lavora nel privato galoppa, sennò il padrone se lo magna!”.
TIPO B
Poi c’è un’altra possibile Sanità, “quella che.. non ti faccio cose per soldi ma solo per la tua salute, quindi non mi chiedere la TAC perché faccio solo quello che ti serve e quando ti serve..”.
Quella che non fa i conti con il ritorno economico, ma solo con la mia salute e quindi mi fa una cosa costosissima se mi serve, ma non la fa solo per ammortizzare l’investimento e massimizzare il rientro.
Quella che compra un macchinario costoso anche se serve solo ad una persona.
Quella laica che assicura il rispetto dei tuoi diritti alla riproduzione responsabile, alla salute, alla scelta di cura. Quella che ti mette al riparo da gravidanze indesiderate. Quella che la vita della madre viene prima del feto.
Quella che mi insegna che “prevenire è meglio che curare” vuol dire vivere in un mondo non inquinato, lavorare in un ambiente salubre, aiutare a lottare contro le dipendenze e non trasformarmi in malato da sano.
Una sanità che.. “se sono triste non mi dà delle pasticche ma mi ascolta, e se mi dà le pasticche mi aiuta a trovare una strada lo stesso”.
Una sanità in cui le mie scelte hanno spazio e vengono rispettate, dopo che mi sono state spiegate bene le opportunità di cura.
Una sanità che non abbia come fine il profitto di pochi ma la salute di molti.. e il raggiungimento di quest’ultimo obiettivo rappresenta l’unico valore economico che un Servizio Sanitario gratuito e universale può produrre.
Insomma.. quella bella sanità in cui “il pubblico è una piaga perché non hanno voglia di fare niente”.
E’ certamente una boutade irrealizzabile.. ovvio, però sarebbe interessante vedere quale tipo di tessera sanitaria sceglierebbero i cittadini del Lazio, soprattutto quelli che tacciono soffrendo ma non cambiano il voto, che dipendono economicamente dal progettino finanziato, che ringraziano il presidente per poi lamentarsi delle liste d’attesa (in gran segreto) oppure dare la colpa a quelli che c’erano dieci anni prima (oscuri figuri anche loro).
Mauro David demoateo di Roma